Molte sono le Cappelle o Edicole che si trovano sul territorio delle nostre Parrocchie. Dobbiamo sapere che “Edicola” deriva dal latino aedes, la casa dei Romani, che nel diminutivo aedicula acquista un significato imbevuto di sacralità.
L’aedicula, o larario, era infatti una piccola costruzione, di solito una semplice nicchia o una sorta di tempietto, presente in tutte le case dei Romani, in cui erano conservate e venerate le immagini dei lares, numi protettori della casa e del focolare domestico.
Numerosissime edicole sorgevano anche all’aperto, lungo le strade, nei pressi dei crocicchi.
Con il Cristianesimo le immagini degli dèi pagani furono sostituite da quelle cristiane della Madonna, di Gesù, di alcuni Santi.
Le edicole sacre, sorte lungo le strade di campagna e negli incroci più bui dei borghi medievali, servivano a rischiarare la notte con i loro tenui lumini, ed a proteggere i viandanti da pericoli ed agguati, che non dovevano essere poi tanto rari a quel tempo.
La tradizione di costruire edicole è sopravvissuta, con motivazioni diverse, fino ai giorni nostri: si ergevano ai limiti del territorio di una comunità per proteggere dai pericoli esterni, ai margini dei campi per preservare i raccolti e la vita dei contadini, lungo le strade e agli incroci a protezione e rifugio dei passanti; anche con funzione votiva: per ringraziare dallo scampato pericolo dopo un terremoto, alla fine di un periodo di siccità e carestia, dopo un’epidemia o una guerra; talvolta sono espressione di voti individuali: erette a ringraziamento per una grazia ricevuta.
Nei centri abitati le edicole ornano spesso le mura dei palazzi storici e dei conventi.